Descrizione
La fine dell’epoca barocca segna in terra d’Otranto il passaggio da uno stile ricco di ornati e di decorazioni ad uno più austero influenzato da linee e forme provenienti da altri centri più importanti come Roma e Napoli. L’affermazione del ceto borghese contribuì alla modifica del gusto architettonico che venne orientato verso forme più sobrie e lineari.
Il basso Salento con l’attività di progettisti e maestranze qualificate (De Palma, Orfano, Palma ecc..) realizzò una serie di edifici religiosi e laici che sortirono il salto di qualità avvenuto in questo territorio. Alcune fabbriche però non riuscirono a perdere del tutto i caratteri originari e a quelli più antichi aggiunserò gli stilemi nuovi e più aggiornati, facilmente comprensibili dai contemporanei.
A Miggiano la Chiesa Matrice, dedicata a San Vincenzo Martire, protettore del paese e della diocesi di Ugento, rappresenta un interessante esempio di edificio religioso in epoche diverse a partire dall’ XVI secolo quando le novità stilistiche provenienti da fuori del Regno di Napoli si erano ormai affermate e divenute linguaggio architettonico diffuso nel salento.
La pianta della Chiesa è a tre navate con bracci del transetto contratti, ampio coro e profonde cappelle laterali. La facciata è decorata con statue barocche. Le coperture a spigolo e le finestre centinate a lunetta denunciano chiaramente la presenza di esecutori locali abituati a costruire edifici residenziali e opifici. Nell’interno gli altari tardo-barocchi che emergono dai paramenti murari sono nati da sculture.
Di particolare rilevanza artistica è la tela di San Vincenzo Martire posta sull’altare maggiore, dipinta agli inizi del XVII secolo probabilmente dal neretino Donato Antonio D’Orlando.