Descrizione
CRIPTA BASILIANA
Risalente al IX secolo dopo Cristo, la cripta si trova nell’ex grancia dei Carmelitani. E’ costituita da un vano quadrangolare con affresco di Santa Marina del 1400; su tutte le pareti si notano tracce di colore di antichi affreschi, ormai definitivamente perduti. A sinistra dell’ingresso insistono due piccoli vani, uno dei quali completamente affrescato con immagini tipiche dell’iconografia Bizantina.: San Nicola, Santa Caterina di Alessandria d’Egitto, Santo Anonimo, Arcangelo Gabriele.
La cripta riveste notevole importanza per la presenza della “Dormitio Virginis”, raffigurazione ipogeica unica in Italia.
FRANTOI IPOGEI
Archeologia industriale di origine ancora incerta. Qualcuno azzarda l’ipotesi che questa particolare tipologia tecnologica del produrre olio trae origine dal Neolitico. Si tratta di monumenti scavati in roccia, attestanti l’operosità e la laboriosità contadina miggianese che si è protratta per millenni, quasi fino ai giorni nostri, senza subire i cambiamenti delle normali dinamiche evolutive.
MENHIR
Sculture in pietra tufacea, ritrovate in Miggiano, nei pressi di un agglomerato di grotte, in zona Monti di sala, potrebbero raffigurare divinità funerarie.
La più enigmatica è la stele senza volto; ha il collo appena accennato e la nuca intonacata e dipinta, come per significare i capelli; ha il volto completamente sfigurato, vuoto, senza lineamenti, quindi privo di occhi, naso e bocca; sulla testa, quasi nella zona frontale, presenta un foro cieco per metà occupato da un pezzo di legno: tentativo di cristianizzare con una croce il manufatto pagano. Visto il contesto ambientale, dove originariamente era situata, si può legittimamente ipotizzare che sia una divinità funeraria: se così fosse, ci si troverebbe di fronte ad una scultura particolare, unica in tutta la preistoria, poiché descritta in modo così astratto ed irreale da veicolare comunque un messaggio forte, riguardante il destino ultimo dell’uomo: riveste di significato il detto miggianese, ancora in uso, de “la morte è cieca nu varda in faccia a nessuno” e richiama l’inquietante versetto biblico del “…tu non puoi vedere la mia faccia, perché un uomo non può vedere me e restare vivo”(Esodo 33,20)
L’altra scultura, invece, è ben definita: raffigura forse un defunto, un capo o un guerriero, ha il busto appena abbozzato, in parte intonacato con evidenti tracce di colore a bande grigie/grigio-chiare; sulla testa è visibile un incavo su cui doveva essere allocata una corona, un elmo o un cappello di pietra, ha i tratti del volto ben determinati con occhi, naso e bocca; in questo caso, infatti, l’ignoto artista ha lavorato la pietra grezza per comunicare sentimenti ed emozioni.
CASE A CORTE
Si tratta di particolari tipologie edilizie di origine medioevale, insistenti nel nucleo storico del paese; hanno un impianto radiale che ricorda l’antica “domus” romana, caratterizzata da un grande atrio centrale e comune che dà luce ai vani adiacenti e contiene i servizi essenziali come la cisterna, la pila ed i sedili in pietra, ed altro.
CASE A SCHIERA
Ubicate tra viuzze disposte in parallelo. È un’architettura d’impianto a schiera, povera ma dignitosa e molto interessante. Generalmente ad un piano, ma non mancano esempi a due piani, il prospetto principale presenta una finestra e tre porte, delle quali una per la “liama”(terrazza mediterranea), l’altra, architettonicamente più elaborata, dà accesso all’abitazione e la terza alla cantina adibita il più delle volte a cucina.
I prospetti, perfettamente allineati, si affacciano su delle stradine larghe m 1,50 e lunghe m 250.
SAGRA DEL MAIALE
Avvenimento dalle origini arcaiche.
Si ricollega ai riti pagani che i romani e i greci celebravano al ritorno della stagione autunnale. Sicuramente trae origine dalle “Nundine”, così si chiamavano i grandi mercati annuali dell’antica Roma.
È una ricorrenza festiva laica: se fosse stata istituita nel Medioevo, come qualcuno afferma, sarebbe stata titolata ad un santo.
Sono affermazioni avvalorate anche da un’attenta decodifica dei riti millenari non del tutto scomparsi in Miggiano:
– la sacralità del maiale protetto ed allevato dall’intera collettività;
– l’atto devozionale dell’assaggio delle carni dell’animale ucciso con ritualità arcaica;
– le cicorie selvatiche, perciò amare, miste alla carne del maiale (piatto tipico del pranzo della fiera), ricordano le lacrime amare, il dolore di Demetra per il ratto violento della figlia Persefone (mito greco), che in autunno sprofonda nell’Ade, insieme ai maiali del porcaro Eubeleus.
Ritualità pagane che ancora vivono in noi e che hanno strette similitudini con quelle delle feste del periodo della semina dei Romani, le “mundus Cereris” e le “Tesmoforia” dei greci.
La storia
E’ certo che già agli albori del secondo millennio ogni terza domenica di ottobre i contadini e gli allevatori del circondario si davano appuntamento nel borgo che, sicuramente non si chiamava ancora Miggiano, per scambiarsi sementi ed animali. Una sorta di tappa obbligata: l’estate si era appena conclusa ed i frutti avevano lasciato il posto alle semenze, elemento vitale per la più accurata preparazione della successiva stagione di semina e raccolto.
Ed era proprio in vista di un raccolto ottimale che a Miggiano gli agricoltori accorrevano per scambiarsi ogni genere di informazione, consiglio o suggerimento utile: tale intreccio di relazioni e di scambi commerciali aveva il suo luogo naturale nell’area adiacente il convento dei monaci di rito greco. Raggiungere quel luogo non era certo viaggio facile e veloce: i mezzi di trasporto erano gli animali da soma che assicuravano una certa resistenza ma non la celerità degli spostamenti. La struttura della fiera allora cominciò a mutare: per essere certo di poter scegliere una buona postazione e per garantirsi il buon avvio degli affari sin dalle prime luci del giorno, qualcuno, infatti, pensò bene di raggiungere il luogo deputato nel pomeriggio del sabato preparandosi, in tal modo, al meglio per l’indomani. Per assicurarsi la cena i contadini non potevano che ricorrere al loro stesso “bagaglio”: e quale più appetibile pasto se non la carne suina lessata in acqua carica di spezie ovvero arrostita? E’ lecito presumere pertanto, che potrebbe essere stato proprio questo frangente a dare origine all’usanza della tipica pietanza della carne de porcu ‘ndalassata.
Con gli anni, con i secoli, quell’originaria zona rurale cominciò a popolarsi divenendo vero e proprio insediamento urbano, e non ci volle poi molto perché capissero che quella pietanza (la carne di maiale), tutto sommato molto utile ma ricca di calorie, potesse diventare fonte di un sé pur minimo guadagno ma, soprattutto, oggetto do forte aggregazione umana. Quella convivialità del sabato sera, possibile grazie all’imporsi dell’usanza di allevare maiali da scannare per l’occasione, divenne ben presto appuntamento tanto atteso quanto la “fera”del giorno dopo richiamando attenzione e appetiti (!!) non soltanto dei diretti interessati, ma anche delle tante persone che vi accorrevano mosse soltanto da una curiosità. Questa straordinaria tradizione ha attraversato indenne la storia superando secoli bui, guerre, invasioni e carestie: sta varcando la soglia del terzo millennio avendo conservato, quasi intatto, il suo originario sapore intrinsecamente legato proprio a questa nostra terra Salentina.
EXPO 2000
INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DEL SUD SALENTO
(fiera regionale dal 2002)
E’ ormai da alcuni anni l’evento più importante e di risalto del Salento, forte strumento di richiamo di nuove tecnologie nei diversi settori di produzione, in particolar modo di quello artigianale del legno, di nuovi saperi e fonte di aggregazione sociale e culturale.
Alla sua notorietà hanno contribuito una serie di eventi-situazioni.
Le origini antichissime che la Fiera di Miggiano vanta. Sicuramente trae origine dalle Nundinae, i grandi mercati annuali dell’antica Roma (come ampiamente scritto in precedenza).
Un’espansione continua e costante, adeguata alle dinamiche evolutive ha portato la fiera ad assumere le caratteristiche di vetrina espositiva per eccellenza per le numerose attività produttive locali e regionali
E’ infatti dal 1995, che le Amministrazioni comunali succedutesi negli anni ed in particolar modo la vivacità e l’entusiasmo con cui gli operatori hanno accolto l’iniziativa, hanno dato un valore aggiunto alla manifestazione. Manifestazione che ha raggiunto negli ultimi anni un interessante dimensione di fiera campionaria, allargando l’orizzonte e misurandosi con traguardi via via crescenti da meritare la qualifica di fiera regionale.
Una felice posizione geografica, poiché Miggiano è posizionata in una zona pianeggiante fra le due serre del Basso Salento.
E’ certo infatti che, già dagli albori del 2° millennio, come si evince da numerosi documenti, ogni terza domenica di ottobre i contadini e gli allevatori della zona si davano appuntamento nel borgo di Miggiano per scambiarsi merci e sementi, nonché utili suggerimenti per la coltivazione della terra e l’allevamento degli animali.
Miggiano con la sua manifestazione fieristica, oggi, rappresenta il punto di massima aggregazione del Salento, convogliando capacità artigianali, commerciali ed imprenditoriali.
La collocazione geografica dell’area che è interessata dall’evento fieristico, praticamente nel cuore del Mediterraneo, permette di valorizzare i prodotti della nostra cultura non solo a livello regionale e nazionale, ma anche a livello internazionale, ai cui mercati tra l’altro si guarda ormai con interesse e senza remore, grazie soprattutto alle nuove opportunità legate al mondo telematico
L’innovatività che la Fiera di Miggiano, con Expo 2000: Industria Artigianato Agricoltura del Sud Salento presenta ogni anno.
Il settore leader dell’evento fieristico è quello artigianale, dove la cucina componibile rappresenta da sempre il riferimento principale per l’intero territorio.
La cucina componibile degli artigiani locali continua si ad essere realizzata con le metodologie più tradizionali, ma presentando al contempo aspetti tecnologici e di design d’avanguardia e quindi una costante innovazione nel settore, in grado di far affluire e confluire operatori e visitatori da tutto il territorio nazionale, non solo nei giorni dell’evento fieristico, ma durante tutto l’anno.
Expo2000 dunque, si presenta come una fiera che, pur non discostandosi dalla tradizione, che costituisce un saldo legame con la sua storia, si apre con fiducia alle innovazioni in ogni campo del sapere e delle tecnologie.
La promozione e la valorizzazione delle tipiche produzioni regionali
Finalità che la Fiera di Miggiano annovera fra le sue principali peculiarità.
Dall’indiscusso primato della cucina componibile, che trova proprio in Miggiano la sua culla, ai prodotti tipici della nostra terra, quali olio (veramente ecologico, cioè senza trattamenti chimici sulla pianta e raccolta a frutto maturo), pasta (prodotta con sistemi primordiali), vino, per i quali non è mancata nell’ultima edizione la sponsorizzazione garantirta dalla presenza di numerose aziende agroalimentari.
Gli usi, i costumi e le tradizioni popolari, che costituiscono i segni di riconoscibilità di ogni territorio e che per quello di Miggiano sono così penetranti che lo rendono unico e particolarmente diverso dagli altri.
Con la Fiera di Miggiano si concretizza un rapporto equilibrato fra diversi elementi che sono i presupposti fondamentali per uno sviluppo consapevole e rispettoso delle risorse naturali e umane; sviluppo basato sulla specificità del luogo, della tradizione e delle attività artigianali e industriali e che rappresenta l’affermazione di un popolo da sempre operoso e pacifico.
La manifestazione quindi, diventa uno strumento di valorizzazione del nostro territorio, in particolar modo dei suoi aspetti storici, visto il legame fra Expo e l’antichissima Fiera di Miggiano, artistici e folckloristici, vista l’ampia rassegna di musica e spettacoli della tradizione popolare collegati all’evento espositivo.
Un meritato riconoscimento viene dato da Istituzioni ed Enti attraverso contributi e/o la diretta partecipazione in fiera.
Il Ministero delle Attività Produttive, la Regione Puglia, la Provincia, la CCIAA, l’Università degli Studi, l’APT, l’ANCI Puglia e l’Assindustria di Lecce concedono annualmente il loro patrocinio.
DISTRETTO DEL LEGNO E DEL MOBILE
Nasce a Miggiano e si propone come un punto di riferimento per lo sviluppo economico ed occupazionale dell’area Salentina a sostegno dello sviluppo industriale della stessa in cui forte è la concentrazione d’imprese artigiane ed industriali del mobile e del legno.
Il Distretto del legno e del mobile si propone dunque di sopperire ad una cronica mancanza di substrato terzista per la produzione di semilavorati, che costringe le nostre imprese a rivolgersi a fonti esterne localizzate prevalentemente al Nord con grave dispendio di energie e tempo e denaro.
UNIVERSITA’ DEL CALCIO
Nel 1988 nasce a Miggiano una tra le più importanti e serie organizzazioni calcistiche del Salento. L’affiliazione alla F.I.G.C., la presenza di preparatori atletici e di istruttori con qualifica federale, il rispetto delle linee programmatiche delle guide tecniche della F.I.G.C. e del CONI ed il grande impegno profuso dai dirigenti locali hanno portato l’Università del calcio di Miggiano ad essere ufficialmente riconosciuta dagli organismi nazionali come scuola calcio di primo livello, riguardante le tre categorie di base: piccoli amici (età da 5 a 7 anni), pulcini (età da 8 a 10 anni) ed esordienti (età da 10 a 12 anni).
Notevole è il contributo che la stessa dà non solo sotto il profilo ludico – sportivo, ma soprattutto per contributo fortemente socializzante, garantendo una sana crescita dei ragazzi del posto e dei paesi vicini.
Fiore all’occhiello di questa organizzazione è la ricorrenza annuale del torneo nazionale di calcio giovanile, SALENT CUP, giunto alla 5° edizione, che annovera tra i suoi partecipanti società prestigiosissime, tra le quali A.S. Roma, Lazio, U.S.Lecce, Real Cosenza, Azzurra Cosenza, L’Aquila, Martano e U.S.Miggiano.
SPERIMENTAZIONE RIFORMA MORATTI
L’Istituto Comprensivo di Miggiano è tra le 251 scuole che sperimentano la riforma Moratti. Un’occasione importante per contribuire a scelte decisive che dovranno qualificare in un prossimo futuro il sistema d’istruzione e formazione.
La sperimentazione di cui al D.M. 100/02 consiste in particolare nella anticipazione della frequenza sia nella scuola dell’infanzia, per bambini che compiono i tre anni di età entro il 28/02/2003, sia nelle classi prime della scuola elementare, per gli alunni che compiono i sei anni di età sempre entro il 28/02/2003, con l’attivazione per quest’ultimi dell’insegnamento della lingua inglese e dell’alfabetizzazione informatica.
Di particolare interesse è inoltre la predisposizione formativa dei docenti anche per le attività di tutors, di coordinatori dell’equipe pedagogica e di responsabili dei laboratori.
UNA TRADIZIONE MUSICALE
Miggiano ha sempre manifestato per la musica un forte impegno ed una grande passione. E’ stata per molto tempo sede di numerosi concerti bandistici di alto livello e di una associazione prestigiosa titolata al maestro Mirone.
Vanta un’apprezzatissima banda musicale composta interamente da miggianesi, giovani e meno giovani.
UN CUORE VERDE
E’ il parco comunale situato al centro del Comune di Miggiano di circa 40.000 mq. Ha una fitta vegetazione di lecci; è provvisto di parco giochi per bambini ed è attrezzato a percorso ginnico. Un posto incantevole e raro, è un’oasi di pace dove è possibile trovare vera tranquillità in una vita sempre più frenetica.